SKAM Italia tornerà sugli schermi di TIMVISION e Netflix con gli episodi della quarta stagione dal 15 maggio e la conferenza stampa di presentazione delle puntate inedite ha affrontato, come prevedibile, la tematica molto attuale della rappresentazione della vita di Sana, una giovane musulmana che ormai i fan conoscono molto bene e di cui ora potranno scoprire nuovi lati, approfondendo la sua storia, le sue scelte e gli ostacoli che deve affrontare nella vita quotidiana.
In un clima segnato dagli attacchi a Silvia Romano dopo il suo ritorno in Italia e la sua conversione, durante la presentazione molti giornalisti hanno voluto porre delle domande sull’atmosfera che circonda il debutto di questo capitolo dello show che, tuttavia, preoccupa solo in parte il regista Ludovico Bessegato, sceneggiatore e showrunner per conto di Cross Productions fin dalla prima stagione, che ha dichiarato:

So benissimo che per certi versi sarebbe più semplice e si potrebbe ottenere più pubblico raccontando altre cose. Si tratta di una stagione più complessa, ma essendo molto preoccupato penso che questa serie possa servire. Non è mai il singolo prodotto culturale a cambiare le menti, bisogna essere tanti. Sono anche comprensivo nei confronti di chi ha pregiudizi e visioni diverse rispetto alla mia: la narrazione del mondo musulmano è attualmente quasi sempre di un certo tipo, rendendo complicato sviluppare empatia nei confronti di una realtà che non conoscono bene e in modo realistico.

Il filmmaker ha spiegato parlando del lavoro compiuto sugli episodi:

Questa stagione è più complessa delle altre, ma non peggiore, al contrario. Abbiamo dovuto studiare e lavorare di più perché l’argomento per me era meno conosciuto. Non è bastato fare interviste agli studenti come accaduto in occasione delle precedenti stagioni. Grazie a tutti gli sforzi abbiamo realizzato una stagione di cui sono molto fiero. Abbiamo cercato di dare qualcosa in più, dare profondità a un argomento complesso e pieno di sfumature. Ci siamo presi la responsabilità di affrontarlo in modo diretto e provare a dare qualche risposta al nostro pubblico che non è più soltanto di giovani, anche se non lo è mai stato. Questa quarta stagione è adatta a un’audience veramente ampia. La complessità non è solo legata al tema, ma anche per i 29 giorni e mezzo di riprese su 31 di pioggia, e negli ultimi 2 mesi di lavorazione c’è stata una pandemia mondiale che ci ha costretti a montare la stagione da casa usando Zoom, che non è semplicissimo. Spesso abbiamo lavorato anche durante il weekend per rispettare i tempi e dare ai ragazzi in quarantena un prodotto che amano e meritavano di vedere al più presto.

La sociologa e scrittrice Sumaya Abdel Qader, coinvolta come consulente nella fase di stesura della sceneggiatura, ha espresso la sua gioia nel vedere una serie tv offrire un nuovo approccio alla rappresentazione delle nuove generazioni:

Finalmente vediamo in Italia qualcosa di nuovo, importante e speciale, ovvero la narrazione e il racconto di una vita normalissima di una ragazza musulmana che molti non conoscono. Nel nostro paese è pieno di persone come Sana. Ho lavorato molto bene con Ludovico e Beatice, compiendo un percorso di lavoro positivo per raccontare cosa vuol dire essere musulmani in Italia e in particolare essere una donna musulmana. Non siamo abituati a vedere storie della seconda generazione di fede musulmana e questo dà uno spunto di riflessione su vari piani e livelli. Sono certa che stimolerà la riflessione, anche da parte dei giovani musulmani, per quanto riguarda un futuro in cui vengono riconosciuti come parte integrante anche di una rappresentazione della realtà. La stagione non risponde a tutte le domande, ma offre spunti di riflessione importanti. Beatrice ha avuto la capacità di calarsi nel personaggio ed è stato bellissimo vedere come è riuscita a concentrarsi anche nei momenti in cui doveva pregare.

Beatrice Bruschi, la protagonista della stagione, ha ribadito:

Sana è una ragazza di seconda generazione, è musulmana e ha una fede molto forte. Nella quarta stagione si vedrà il conflitto tra gestire una fede come la sua e comunque avere una vita sociale con le sue coetanee, andare alle feste, avere anche una relazione sentimentale. La difficoltà che accomuna Sana a molti italiani di seconda generazione è la difficoltà a mettere a fuoco la sua identità e si sente incompresa perché la sua fede non la fa capire alle sue compagne e, viceversa, la sua voglia di andare alle feste e stare con loro non la fa capire alla sua famiglia e alle sue coetanee musulmane. Si sente sola e ha un po’ di paura, comportandosi così anche in modo irrazionale. Indossare il velo ed essere religiosa è una sua scelta, non imposta da nessuno, nemmeno dalla famiglia.

La new entry Mahdi Meskar Malik non ha potuto anticipare molti dettagli riguardanti il suo personaggio, rivelando solo:

Malik è un ragazzo italiano di origini marocchine, personaggio che ho amato e mi ha toccato fin dalla prima lettura della sceneggiatura perché ha dei valori positivi all’insegna della generosità, del saper vivere con gli altri, che spesso non si trovano con i personaggi di origine magrebine. Amo la sua delicatezza e la sua curiosità, ama stare con gli altri e cercare di far stare bene gli altri, anche solo tramite un sorriso e uno sguardo. Incontra Sana tramite il fratello della ragazza e, nonostante la sua giovane età, ha trovato un equilibrio tra i valori in cui crede e il proprio posto nella società. Mostra una realtà sociale che spesso non si vede ed è importante sapersi riconoscere in una serie televisiva o in un film.

Bessegato ha ricordato che i titolari del format chiedono a chi si occupa degli adattamenti locali di trovare una propria strada ed è stato quindi compiuto un lavoro molto accurato per poter rendere ogni versione di SKAM a sé stante fin dalla prima stagione. La serie è così riuscita a diventare molto apprezzata anche all’estero, diventando la sesta serie italiana più popolare all’estero, nonostante la mancanza di una distribuzione internazionale. Per delineare la storia portata sugli schermi Ludovico ha quindi trascorso molto tempo con Sumaya, frequentando la sua casa e seguendo la sua comunità, partecipando a incontri e a eventi di ogni tipo, parlando e confrontandosi con i giovani. Anche Beatrice ha avuto modo di conoscere la famiglia della consulente ed è stata persino “rapita” dalle sue figlie adolescenti che erano entusiaste all’idea di interagire con lei, conoscendola grazie alla serie, e insegnandole come mettere il velo nel modo migliore e alla moda. L’attrice ha inoltre trascorso molto tempo per imparare come pregare e pronunciare le parole nel modo corretto.
Lo showrunner ha espresso il proprio apprezzamento anche nei confronti dell’arrivo degli episodi su Netflix, che permette di ampliare i potenziali spettatori, e dei fan:

Non si può slegare SKAM dal suo pubblico, è un ecosistema che va oltre le 10 puntate, è un’interazione continua da parte dei fan, creazione di meme e altri contenuti, è un ipertesto. Senza fan SKAM non esisterebbe e non avrebbe questa forma.

La serie, secondo lo sceneggiatore, è riuscita a conquistare gli spettatori grazie alla sua attenzione per la diversità e la capacità di addentrarsi nella vita di personaggi nei cui confronti si potrebbe cambiare opinione al termine di una stagione, avendo avuto modo di capirne motivazioni e comportamenti, offrendo quindi strumenti utili per andare oltre le prime impressioni e giudizi superficiali e affrettati. Proprio questa attenzione per la costruzione dei protagonisti ha permesso di creare un gruppo di persone che hanno lavorato insieme per portare sugli schermi una visione dell’Italia che va oltre i pregiudizi:

Esistono i problemi, ma spesso li creiamo noi con i titoli dei giornali, offrendo un certo tipo di narrazione, portando avanti degli stereotipi. Io ho visto che i giovani non hanno questo tipo di pregiudizi e sono invece attirati dalla diversità, sono incuriositi, vogliono delle risposte alle proprie domande.

Tutti i personaggi al centro della serie sono quindi scritti con grande amore e creando un intero mondo intorno a loro e lo showrunner ha ammesso:

Tutti meriterebbero di essere approfonditi e hanno una bellissima storia da raccontare.

Come sceneggiatore, costruendo la quarta stagione, è stato quindi necessario compiere molte ricerche:

Ho cercato Sana nelle tante ragazze musulmane che ho incontrato, poi mi affido agli attori che permettono di creare la terza dimensione, lascio loro molta libertà nel mettere qualcosa di proprio. Gli stereotipi rappresentano ciò contro cui lotta Sana: lei rivendica la sua scelta di essere credente, di portare il velo e voler aspettare il matrimonio per avere una vita sentimentale. Suo padre, ad esempio, le ha chiesto di non portare il velo, e avviene molto spesso nelle famiglie perché si sa che genera pregiudizi e diffidenza, ed è lei che ha deciso di portarla per scelta personale.

Bessegato ha poi aggiunto:

Nelle dieci puntate abbiamo cercato di offrire mille sfaccettature del mondo musulmano, anche le meno edificanti, di dare un affresco completo.

Sumaya Abdel Qader ha voluto ribadire che esistono un’Italia accogliente e impegnata nell’integrazione e al tempo stesso una politica “abbastanza assente e che fa poco per adattarsi ai tempi e alle esigenze attuali, ricordando come ci sono italiani che vengono ancora considerati stranieri per i loro cognomi e per le loro origini.

La sociologa ha sottolineato che spesso si è influenzati dai titoli e dalle notizie di cronaca negative, dimenticandosi che c’è un intero strato del paese che è accogliente e ci sono immigrati inseriti, dando vita a una realtà molto variegata. Uno degli aspetti positivi della situazione italiana è invece la possibilità di scegliere liberamente se indossare il velo, pur dovendo fare i conti in più occasioni con richieste che nascondono un’intolleranza verso l’Islam non esplicita. Sumaya è però positiva:

Ci sono ragazze con il velo primarie in ospedale, psichiatre, artiste, in politica.

I fan di SKAM hanno in particolare sempre avuto delle reazioni positive sui social nei confronti del personaggio di Sana:

C’è voglia di conoscere questa storia senza pregiudizi, vogliono vedere Sana e la sua vita. Spesso ho visto reazioni a chi scriveva commenti negativi ed era un messaggio forte che conferma che le nuove generazioni hanno una prospettiva diversa.

Questa accoglienza positiva nei confronti della diversità è stata confermata anche dallo showrunner:

Ero un po’ preoccupato in occasione della seconda stagione con al centro un personaggio omosessuale, ma non ho mai nemmeno ricevuto un messaggio che mettesse in discussione le scelte prese. Il pubblico di SKAM non è affatto arretrato o incapace di accettare la narrazione.

Sumaya ha avuto inoltre modo di ribadire:

Io sono innanzitutto una donna occidentale, secondo sono musulmana. Non tutte le donne musulmane sono libere e possono prendere decisioni in modo autonomo, ma nemmeno le donne occidentali sono del tutto emancipate e non solo, basta pensare ai dati legati ai femminicidi in Italia. I movimenti delle donne musulmane contro regole che costringono le donne a una vita di inferno, come quelle dell’Arabia Saudita, e tradiscono l’Islam sono molti, ma in pochi ne raccontano le attività. Io, come molte altre donne, siamo contrarie all’imposizione del velo e di leggi contro le libertà e sull’orientamento sessuale delle persone. Deve esserci libertà. Un principio fondamentale nel Corano è che non c’è costrizione nella fede, perché dove c’è non c’è fede. Sarebbe una contraddizione in termini.

Dal punto di vista produttivo Bessegato ha confermato che non si sono mai avute delle limitazioni e la serie ha portato avanti il proprio linguaggio – come la camera a mano e un certo rigore stilistico – che si adegua alla perfezione al budget a disposizione, in grado inoltre di avere a disposizione i mezzi per proporre un’incredibile colonna sonora. Ludovico ha sottolineato:

Per fare cose dignitose non serve avere a disposizioni milioni e milioni, ma ottimi collaboratori, buone storie e del gusto.

Matteo Benedetti di TIMVISION non ha potuto confermare o smentire l’eventuale intenzione di realizzare una quinta stagione, dichiarando solamente:

Non vediamo l’ora di caricare sulla piattaforma la quarta stagione e scoprire come reagirà il pubblico.

Che ne pensate delle dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa della quarta stagione di SKAM Italia? Nell’attesa potete inoltre vedere un utile racap video.

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