I produttori e le star di New Amsterdam (serie già rinnovata per tre stagioni) hanno partecipato all’edizione virtuale dell’ATX TV Festival per parlare della pandemia legata al Coronavirus e di come la realtà troverà spazio nel medical drama.
Lo show creato da David Schulne si basa sul libro scritto da Eric Manheimer e racconta la storia del dottor Max Goodwin, interpretato da Ryan Eggold.

Al panel online hanno partecipato anche Jocko Sims, la produttrice Erika Green Swafford, lo sceneggiatore David Foster e la dottoressa Regina Benjamin.
Horton ha spiegato:

Io, come molti di voi, sono cresciuto in un periodo all’insegna dell’incertezza. C’era stata la guerra del Vietnam, la Guerra fredda, tutti gli omicidi, il Watergate e la narrazione in quegli anni rifletteva realmente quella realtà. I narratori avevano bisogno di parlare di quel periodo perché c’era molto in ballo. Ci ritroviamo in uno show che è in una posizione unica per quanto riguarda questa particolare situazione. La serie si basa sulla storia del Bellevue Hospital, epicentro del contagio da COVID, quindi stiamo raccontando delle storie legate all’epicentro della situazione in cui ci troviamo.

Eggold ha invce aggiunto quanto sia importante che Max non trovi le soluzioni ai problemi in modo troppo semplice:

C’è l’opportunità di parlare delle soluzioni in un modo realistico, con trasparenza. Senza diventare troppo politici, una cosa bella della leadership del Governatore Cuomo è il fatto che abbia deetto ‘Ecco cosa sta accadendo. Questi sono i problemi’, mentre la leadership a livello nazionale non lo ha fatto altrettanto bene. C’è l’opportunità con questa storia e questo personaggio di mostrare come dovrebbe essere una buona leadership e il miglior modo per affrontare tematiche che potrebbero aiutare tutti

Sims, interprete del Dottor Floyd Reynolds, ha invece parlato del futuro del suo personaggio:

Non sono certo di cosa accadrà. Il mio personaggio si è trasferito a San Francisco per stare con la sua fidanzata e dovevamo rispondere a tutte le domande rimaste in sospeso prima della fine della stagione, spiegare se andrà via per sempre, mentre ora dovremo raccontarlo nella terza stagione.

Il personaggio potrebbe avere molto da dire nelle prossime puntate affrontando il tema della pandemia:

Ciò che mi viene in mente è la mia salute, essere un maschio afroamericano, o qualcuno che proviene da una famiglia con una storia legata al diabete e alla pressione alta. Poter portare queste situazioni reali nel personaggio e nella storia sarebbe molto interessante.

Swafford ha sottolineato che in futuro le puntate potrebbero mostrare come è cambiata la società:

Anche se il mondo ora è instabile per tutti noi, quell’instabilità viene percepita in modo diverso da diversi gruppi di persone, quindi la nostra narrazione può mettere sotto i riflettori il modo in cui persone diverse affrontano le storie di cui stiamo parlando. Ci sono modi in cui possiamo dire che siamo tutti insieme, ma lo stiamo affrontando in modi davvero diversi perché la stessa nozione della nostra società è costruita sull’instabilità.

Benjamin ha voluto ricordare che non è solo l’aspetto razziale a creare potenzialmente delle disuguaglianze, ma anche il luogo dove si vive. La dottoressa ha inoltre sottolineato che le serie tv che parlano della vita dei medici permettono di raggiungere milioni di persone e dare spazio ai problemi della sanità, permettendo agli spettatori di immedesimarsi e identificarsi con gli eventi mostrati sul piccolo schermo.
Eggold ha sottolineato:

Ci viene data la possibilità di creare un legame emotivo con le persone attraverso questo show. Si può offrire un’esperienza legata alla vita degli altri, cosa vuol dire essere al loro posto, elemento che penso possa unirci e aiutare a pensare in modo diverso.

Che ne pensate? Come pensate affronterà il tema della pandemia la prossima stagione di New Amsterdam?

Fonte: Deadline