Secondo gli ultimi report sulla piattaforma streaming Quibi, il servizio avrebbe perso il 90% degli utenti dei primi giorni. Questi erano giorni importanti per valutare la tenuta del servizio, che fin dal lancio aveva arrancato rispetto alle aspettative. Infatti scadeva il periodo di tre mesi di utilizzo gratuito della piattaforma, al termine del quale gli utenti avrebbero dovuto iniziare a pagare. Secondo l’analisi condotta da Sensor Tower, dei circa 910mila utenti iniziali, solo 72mila sono rimasti legati alla piattaforma, con un tasso di conversione in utenti paganti di circa l’8%.

È importante però sottolineare che per utenti iniziali si intendono quelli che hanno scaricato Quibi praticamente al lancio, e che l’analisi si limita solo a questi. I numeri rimanenti diffusi dalla compagnia parlano di circa 5milioni e mezzo di utenti che hanno effettuato il download da aprile (per Sensor Tower sono 4milioni e mezzo). Per questa fetta di abbonati non è ancora noto il tasso di conversione, e bisognerà attendere ancora per avere un quadro più chiaro.

Un portavoce di Quibi ha contestato queste percentuali, dichiarando:

Il numero di abbonati paganti non è affatto corretto. (…) stiamo assistendo a un’eccellente conversione agli abbonati a pagamento, sia tra le nostre registrazioni di prova gratuite da 90 giorni di aprile, sia nelle nostre registrazioni di prova gratuite di 14 giorni da maggio e giugno.

Come detto, bisognerà attendere ancora per avere un quadro più chiaro della situazione. Lo scorso giugno Jeffrey Katzenberg aveva commentato i risultati sotto le aspettative:

In nove settimane abbiamo visto così tanti aspetti legati al contenuto, cosa sta funzionando, cosa attira maggiormente, quali sono i nostri punti deboli. Tutto sta venendo considerato per poter cambiare alcuni aspetti. Stiamo raddoppiando gli sforzi su quello che sta funzionando meglio e lasciando da parte ciò che non ottiene i risultati sperati.

Fonte: The Verge