È stata una strada complicata, come puoi immaginare. In retrospettiva, era qualcosa che stava accadendo solo davanti ai miei occhi. Abbiamo chiuso l’undicesima stagione e quell’estate sono andato a New York per fare Boys in the Band a Broadway. In quel periodo ero già stato davvero sconvolto, più di ogni altra cosa, dal fatto che uno dei nostri cani era arrivato alla fine della sua vita. Mi aveva davvero sconvolto. Lo avverto ancora adesso. Ero così abbattuto.
Sono uscito per il sipario su Boys in the Band e sono scivolato e mi sono rotto un piede. È stato il momento più spaventoso e per i successivi due giorni mi sentivo come se fossi al limite di una scogliera. Stavo barcollando e ho visto qualcosa di veramente oscuro oltre la morte del mio cane. In conclusione è stata un’estate davvero intensa. Il cane era morto, aveva 14 anni, e io e Todd stavamo insieme da 15 anni a quel punto, quindi era in fondo solo la fine di un’era. Ho avuto questo momento di chiarezza in cui ho capito di essere molto fortunato e mi sono detto: ‘Non continuare ad accelerare. Usa questo tempo per dare un’occhiata in giro’. E L’ho fatto.
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Fonte: DS
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