The Crown ha come protagonista della terza e della quarta stagione l’attrice Olivia Colman e lo showrunner Peter Morgan ha parlato della collaborazione con l’attrice premio Oscar.

Lo sceneggiatore ha dichiarato:

Ho amato quello che ha portato al ruolo. Olivia ha questa qualità da noiosa donna di tutti i giorni. Quello è ciò che è Olivia. Anche se la Regina è la persona più grandiosa nella nazione, è la donna che incontri alla fermata dell’autobus. Se si toglie il fatto che si tratta della Regna e si mettesse la cinquantenne Elizabeth Windsor alla fermata di un bus non ci penseresti due volte. Ad esempio Kristin Scott Thomas sembra una Granduchessa ovunque la si metta, è troppo aristocratica per essere la Regina, è così aquilina. La nostra Regina è arrivata a un punto nella sua mezza età in cui è diventata una donna come tante altre. Ed è quello che è notevole di Olivia, è una donna in cui è possibile immedesimarsi.

Nell’episodio intitolato Aberfan della terza stagione si vede la reazione della sovrana dopo che una città in Galles viene sommersa da una valanga di detriti. Morgan ha spiegato:

La regina è stata dura nei propri confronti, è stata molto auto-critica, non felice, si è criticata da sola. Quell’episodio è tutto dedicato alla sua vita interiore. Il regista Benjamin Caron e il team della produzione sono stati coinvolti in quello che rappresenta l’impatto della valanga di carbone sulla scuola. La storia non era mai stata raccontata. Eravamo coinvolti nel contattare la comunità in Galles e siamo rimasti coinvolti in questa grande tragedia. Quando avviene una crisi si evidenziano le reazioni dei nostri leader. Questo era un modo per addentrarci nella vita interiore della Regina. Quello che si richiedeva era una risposta emotiva ed è stata in grado di dare consistenza e imperscrutabilità, di presentarsi in tempo e fare il proprio dovere. Non dà spazio all’emozione. La storia era ideata non solo per far piangere gli spettatori per le vite perdute in Galles, ma mostrarne inoltre la sua reazione emotiva.

Alla fine dell’episodio la Regina versa una sola lacrima e Peter Morgan ha sottolineato:

Penso stia realmente piangendo. Nessuno è presente nella stanza. Sta piangendo per Aberfan o per se stessa. Sta piangendo per quello che le è accaduto in veste di Regina? Ha dovuto chiudere dentro di sé così tante parti di quello che considera di valore, delle parti emotivamente vulnerabili che sono state tolte da quello che deve fare.

Nel season finale della terza stagione, inoltre, si dà spazio alla sua divisione tra membro della famiglia Windsor e il suo ruolo di Regina nel momento in cui spiega alla sorella Margaret quale dovrà essere il suo ruolo:

Si tratta di un momento piuttosto complicato. Non vuoi esagerare in un modo o nell’altro. Devi scrivere qualcuno che ha mantenuto sotto controllo le proprie emozioni.

Peter Morgan ha infine spiegato la sua reazione alla decisione di Elisabetta II di rivolgersi alla nazione durante la pandemia:

In un certo senso opera nel subconscio, è la madre della nazione. Non vogliamo che un capo di stato sia una figura problematica. Vogliamo qualcuno simile a un genitore e rassicurante. Non ha mai fatto un passo falso con la sua consistenza e abbiamo affrontato un periodo sconvolgentemente turbolento. Quando è sembrato impossibile avere fiducia nella nostra classe politica durante la nostra guerra schizofrenica sulla Brexit, il paese si è sentito priva di una guida e sconvolto, ed è stato sconvolgente per tutti psicologicamente ed emotivamente. La Regina è una costante, non solo nella vostra vita, ma non c’è nessuno vivo nel Regno Unito che non l’abbia avuta come capo di stato per tutta la propria vita o quasi. Unisce le diverse generazioni.

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Fonte: Indiewire

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