Ieri è arrivata la notizia che, forse, non avrà sorpreso molti: Quibi chiude i battenti circa sei mesi dopo il lancio sul mercato. Che sia dipeso da un modello di business che non funzionava, o che sia stata colpa anche della pandemia, la creatura miliardaria di Jeffrey Katzenberg ha chiuso la sua breve avventura. Proprio Jeffrey Katzenberg, insieme a Meg Whitman, ha rilasciato una lunga intervista a Deadline, della quale vi riportiamo le dichiarazioni salienti.

Innanzitutto, cosa accadrà adesso?

In ogni decisione che prendiamo da oggi in poi dobbiamo tenere in considerazione questo incredibile gruppo di dipendenti, questi audaci imprenditori che si sono uniti a me e Meg in questa avventura. Abbiamo il tremendo obbligo di aiutarli a passare da noi a qualunque sia la loro prossima opportunità e devo dire che non ce n’è uno che non si troverà in una situazione incredibilmente grande.

Altrettanto importante è chiudere l’attività in modo tale da poter restituire la massima quantità di denaro ai nostri investitori. Vogliamo massimizzare il ritorno per i nostri investitori qui e quei numeri saranno considerevoli. Restituiremo loro un sacco di soldi.

Come si è arrivati alla decisione?

Abbiamo provato molte cose diverse durante l’estate, che si trattasse di prova gratuita senza pagamento, prova gratuita di 90 giorni, prova gratuita di 14 giorni. Abbiamo cambiato completamente il marketing per essere più title marketing che platform marketing, abbiamo apportato molte modifiche e abbiamo provato un modello di business completamente diverso in Australia. E alla fine niente di tutto ciò ha davvero cambiato la risposta fondamentale, il fatto che avevamo bisogno di più capitale e ne avevamo bisogno presto.

Katzenberg ha proseguito così:

… dato l’investimento che stavamo facendo, la qualità e la quantità dei contenuti che stavamo facendo, dovevamo davvero partire in modo molto grande affinché funzionasse. Ora, quanto di tutto questo sia stato influenzato dal COVID non lo sapremo mai.

Katzenberg ha insistito sul punto, dichiarando che la piattaforma era stata pensata per utenti che si trovassero fuori casa, che improvvisamente la pandemia li ha costretti a competere in un modo che non avevano previsto. Whitman ha inoltre difeso la strategia forte di lancio, con moltissime ore di contenuto e moltissimi talenti coinvolti. L’idea era di vendere nel modo più forte possibile una nuova categoria di fruizione dei contenuti per spingere le persone a provare l’app nella prima settimana.

Quibi rimarrà a disposizione, con la sua libreria di contenuti per eventuali acquisizioni da parte di terzi, e potrebbe finire su una piattaforma concorrente, ha dichiarato Katzenberg. Ha citato in particolare 28 film che potrebbero far gola alle piattaforme in un prossimo futuro in cui serviranno contenuti.

Fonte: Deadline