La grande reunion di Gilmore Girls avvenuta in Texas lo scorso weekend non solo ha dato ai fan la possibilità di rivedere tutti gli amatissimi membri del suo cast insieme (qui tutti i dettagli), ma anche di interpellare la creatrice Amy Sherman-Palladino su molti fatti inerenti alla serie.

In una delle interviste rilasciate, la Palladino ha parlato di come un prodotto come Gilmore Girls, oggi, non potrebbe assolutamente far parte del panorama televisivo:

Oggi non potresti vendere Gilmore Girls, non lo comprerebbe nessuno.

La creatrice ha spiegato che nel 2000, anno in cui venne venduto lo show, era stata la mancanza di ostacoli burocratici da parte del network Warner Bros a permettergli di fiorire come fece. In particolare la Palladino ebbe carta bianca, cosa che per lei era molto importante:

Non mi piacciono le regole. Loro ci lasciavano completamente liberi, cosa che non accade più. Eravamo come dei bambini impazziti che correvano selvaggiamente sul prato della Warner Bros.

E poi, giusto per dare l’esempio di quanto fossero autonomi nelle scelte, Dan Palladino, marito della creatrice nonché produttore esecutivo di Gilmore Girls, ha raccontato che era stato grazie a quella libertà che erano riusciti a ingaggiare Milo Ventimiglia senza che neanche avessero già una parte per lui. A lei piaceva molto, e lo misero sotto contratto ancora prima di creare il personaggio di Jess.

Infine la Palladino ha parlato della fine dello show, cui – come già sapete – non ha potuto lavorare a nessun livello:

E’ sempre un peccato quando devi mettere una fine alle cose. Speravo arrivasse una chiamata, tipo, ‘Hey, è l’ultimo episodio, vuoi finirlo tu?’ Ma non è successo. E’ stato un meraviglioso e dorato periodo. Ma è finito.

Fonte: Huffington Post