Samuel L. Jackson e la moglie LaTanya Richardson sono i produttori della docu-serie Enslaved che ha permesso all’attore di scoprire le proprie origini e ripercorrere quanto accaduto ai propri antenati.
L’attore, intervistato da The Guardian, ha dichiarato:

Per me è stato qualcosa di incredibilmente emozionante e soddisfacente. Provo la sensazione di essere completo ogni volta che arrivo in Africa. Non appena scendo a terra, tutto in un certo senso cambia.

La serie andata in onda su BBC Two è condotta anche da Afua Hirsch, giornalista del quotidiano britannico, e da Simcha Jacobovici.
Gli episodi hanno proposto la storia personale di Jackson con quella di molti schiavi, raccontando eventi terrificanti avvenuti in varie parti del mondo, oltre a seguire gli sforzi compiuti per recuperare i resti di una barca affondata con oltre 1.000 schiavi a bordo nell’Oceano Atlantico.

LaTanya ha spiegato:

Vedo alcuni aspetti della cultura della tribù Benga presente naturalmente nel suo DNA. Ama il mare, lo ha sempre fatto, e solo dopo abbiamo scoperto che la comunità viveva vicino al mare, erano persone che stavano sulla costa. Vederlo in quell’ambiente è per me una gioia.

Samuel L. Jackson ora possiede anche un passaporto del Gabon, dopo essere nato a Washington ed essere cresciuto a Cahttanooga, Tennessee, insieme alla madre e i nonni, facendo comunque i conti con la segregazione. Da giovane l’attore ha frequentato il Morehouse College ed è sempre stato impegnato in politica, partecipando inoltre al funerale di Martin Luther King, avvicinandosi a figure importanti come Stokeley Carmichael e rischiando persino la vita. Mentre frequentava Morehouse Samuel L. Jackson ha incontrato quella che sarebbe diventata sua moglie:

Siamo stati rivoluzionari fin da allora. Ci siamo incontrati in una situazione rivoluzionaria e veniamo coinvolti in situazioni rivoluzionarie continuamente.

Enslaved ha permesso all’attore di affrontare tematiche importanti e mostrare dettagli poco conosciuti del tragico traffico di schiavi avvenuto in passato:

Noi americani abbiamo sempe la tendenza a pensare di essere i più importanti e gli unici che possono parlare degli schiavi. Ma abbiamo avuto meno di un terzo delle persone che erano state catturate.

Nelle puntate Samuel L. Jackson viene mostrato anche mentre partecipa a Liverpool a una cerimonia in cui sono state porte le scuse ufficiali a chi è stato vittima del commercio di persone.
La star ha però sottolineato che si sente a casa in Gabon:

Mi fa sentire vivo in un modo che non provo qui, mi fa provare un senso di appartenenza in un mondo che merito di essere.

Seguirete Enslaved, la docu-serie di Samuel L. Jackson? Lasciate un commento!

Fonte: The Guardian