C’è stato un periodo in cui ero molto, molto frustrato dall’essere incastrato in questo genere, in quest’unica idea. Avevo ottenuto la parte di Friends a 27 anni, ma all’epoca avevo già alle spalle del lavoro sul palco. E poi ogni cosa era stata sradicata. Per quel che interessa al pubblico, sono sbocciato facendo sitcom. Quindi è stato frustrante, come se cancellasse tutte le altre prove, tutti gli altri ruoli che avevo avuto.
L’attore ha confessato che avrebbe voluto interpretare Iago nell’Otello di Shakespeare, un personaggio che giudica sociopatico, ma anche affascinante. E d’altra parte i ruoli in serie drammatiche non gli sono estranei: ha recitato in Band of Brothers, ma anche in American Crime Story, con il quale ha anche ricevuto una nomination all’Emmy. Schwimmer non è comunque ingrato rispetto alla fortuna che ha avuto, e giudica i dieci anni di Friends come un periodo molto favorevole dal punto di vista professionale e creativo.
Non è mancata l’ovvia domanda sulla reunion:
Non credo che sia possibile, dati i diversi percorsi professionali di tutti. Penso che tutti provino la stessa cosa: perché pasticciare con quello che sembrava il modo giusto di finire la serie? Non voglio fare nulla solo per i soldi. Dovrebbe avere senso in modo creativo e nulla di ciò che ci è stato presentato fino ad ora lo aveva.
Si è parlato poi della piccola polemica legata alle reazioni degli spettatori di oggi rispetto a linguaggio e alla rappresentazione mostrata nello show. Schwimmer ha difeso la serie come un prodotto del proprio tempo, capace tra le altre cose di parlare di coppie gay, relazioni occasionali, differenze tra le religioni e sesso protetto. Lo stesso attore ha affermato di aver spinto affinché il suo personaggio uscisse anche con donne non caucasiche.
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Fonte: Guardian
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