Manca ormai solo una stagione alla conclusione di Game of Thrones, ed è tempo per David Benioff di tirare le somme del lavoro svolto nella creazione (assieme a Dan Weiss) di uno dei programmi televisivi più significativi degli ultimi anni. In un’intervista per Dartmouth Alumni Magazine, Benioff ha parlato della difficoltà di adattare i romanzi di George R. R. Martin per il piccolo schermo e di alcune scene piuttosto controverse.

La trasposizione delle opere di Martin, si sa, è stata tutt’altro che pedissequa, e i creatori della serie si sono presi numerose libertà, ricevendo anche numerose critiche per le loro scelte. Benioff si è, d’altra parte, già trovato a dover convertire un romanzo in una sceneggiatura: si trattava di La 25ª ora, scritto dallo stesso Benioff e adattato in un film diretto da Spike Lee nel 2003. “Se mai ho dovuto scegliere tra tener fede al romanzo e fare ciò che era meglio per la sceneggiatura, ho scelto la seconda”, dichiarò Benioff in un’intervista a The Guardian all’epoca.

Per quanto riguarda Game of Thrones, Benioff e Weiss hanno dovuto però confrontarsi con Martin.

È qualcosa che abbiamo detto a George molto tempo fa: per questo lavoro, dobbiamo compiere scelte che a volte devieranno dalle tue intenzioni. Ci sono molte cose che funzionano nella prosa ma che non lo farebbero sullo schermo, e parte di questo è semplicemente parte del gioco. Nei libri di George, buona parte delle vicende si svolgono nella mente dei protagonisti. È uno dei punti deboli della televisione, se messa a confronto con la letteratura.

Benioff ha anche commentato alcune scene che destarono scalpore nel pubblico e nella critica, come quella contenuta nell’episodio Unbowed, Unbent, Unbroken, in cui Ramsay Bolton (Iwan Rheon) stuprava la neo-sposa Sansa Stark (Sophie Turner) durante la prima notte di nozze.

Game of Thrones vuole essere uno specchio oscuro del nostro mondo e uno specchio oscuro del nostro mondo nel medioevo, che era un luogo terrificante per le donne. Quindi penso che questo è ciò che sarebbe successo a Sansa durante la sua notte di nozze, e così pensarono anche tutti gli sceneggiatori. È stata una scena brutale da guardare e da girare, ma penso che sia stata la cosa giusta da fare per la storia.

D’altra parte, come sottolineato da Benioff, già l’anno precedente Game of Thrones aveva mostrato una scena di sesso controversa tra Cersei (Lena Headey) e il fratello Jaime (Nikolaj Coster-Waldau).

C’era stata una scena nella stagione precedente, con Jaime e Cersei, che non era stata così violenta, ma era decisamente una scena di sesso non consensuale e aveva destato parecchio scalpore. Quella di Sansa è stata ancora più cupa.

Vale la pena ricordare come, all’epoca della messa in onda della scena tra Jaime e Cersei, parecchi membri della crew – da Headey a Waldau, per arrivare al regista Alex Graves – negarono che la scena rappresentasse un vero e proprio stupro. Anni dopo, la descrizione di Benioff come di una scena di sesso “non consensuale” chiarisce una volta per tutte la natura della sequenza.

Fonte: Winteriscoming