In una lunga intervista rilasciata a Collider in occasione dell’uscita di Hannibal su Netflix, il creatore della serie Bryan Fuller ha raccontato come in un primo momento la produzione puntasse su attori come John Cusack o Hugh Grant per la parte dell’iconico cannibale. Parte che invece andò a Mads Mikkelsen

Ci fu una discussione sul casting quando dovemmo decidere chi doveva interpretare Hannibal Lecter. La pensavamo in maniera diversa su chi un canale televisivo tradizionale avrebbe voluto vedere come protagonista. Penso che la rete volesse qualcuno più popolare, più mainstream, più americano per certi versi. Pensavano “Ok, come attirare il pubblico più ampio possibile? Dobbiamo coinvolgere John Cusack come Hannibal Lecter, a quel punto chiunque vorrà vedere la serie, perché sarebbe un casting sorprendente”. Io rispondevo: “Beh provateci, fategli un’offerta.”

Fuller in realtà voleva Mads Mikkelsen fin dall’inizio, mentre la NBC era meno sicura:

Erano restii su Mads, perché era europeo, ma era la persona perfetta: guardandolo, riuscivi a credere che mangiasse le persone. Ma si trattava di una rete televisiva molto americana, che voleva un attore molto americano per proporre la serie al pubblico americano. Tutti i creativi della serie, invece, volevano trovare l’attore giusto per la parte.

La NBC arrivò a offrire la parte sia a Cusack che a Hugh Grant:

Fu un balletto interessante, perché io dicevo: “Mads Mikkelsen!” e loro rispondevano: “No, che ne pensi di Hugh Grant?” e io rispondevo: “Ok, fategli un’offerta, e lui dirà di no”. Loro facevano l’offerta, lui rifiutava la parte, e io tornavo all’attacco: “Che ne dite di Mads Mikkelsen?” E loro: “No, parliamo di John Cusack…” E io: “Ottimo, fategli un’offerta, dirà di no.” Loro facevano l’offerta, rifiutava, e io: “Mads Mikkelsen”. Quel carosello proseguì per tre o quattro mesi dopo che avevamo già coinvolto Hugh Dancy. Ci volle parecchio tempo. A un certo punto mi decisi a dire: “Mads è la persona giusta, è la persona che vedo nella parte e devo scrivere il ruolo intorno a lui”. Jennifer Salke della NBC diede il suo benestare, e mi disse che credeva in me e nella mia visione.

Fuller ritiene però che coinvolgendo Mikkelsen il reparto marketing della NBC decise di non rendere la serie una priorità, arrivando a penalizzare la promozione:

La gente del markeging si convinse che la serie non sarebbe stata un successo. Si arresero un po’, e solo perché avevamo scelto un europeo come volto di una serie che volevano fosse mainstream. Penso avessero ragione sul loro fronte, ma avevano torto sul mio.

E così il dono che ci fecero quando ingaggiammo Mads Mikkelsen fu che il loro coinvolgimento nella serie crollò drammaticamente, il che ci permise di essere molto più autonomi di quello che avremmo potuto essere se fossero stati convinti che la serie avesse bisogno di 10 milioni di spettatori alla settimana. A quel punto infatti avremmo avuto molti più limiti, perché ci saremmo dovuti adeguare a una narrazione per il grande pubblico. Mads, da questo punto di vista, fu veramente un regalo.