ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla sesta stagione

Seguire una serie tv significa, spesso, dover affrontare la dipartita di personaggi a noi cari, che abbiamo accompagnato magari per svariate stagioni, osservandone l’evoluzione e la crescita. È ciò che è successo agli spettatori di Homeland, che dalla seconda stagione hanno imparato a conoscere Peter Quinn (interpretato da Rupert Friend). Una fetta di pubblico sembra non aver proprio mandato giù la morte del personaggio, avvenuta nel mezzo di una sparatoria in quel di Manhattan.

Il risultato del loro rincrescimento si è concretizzato in una lettera aperta ai creatori di Homeland, pubblicata dopo aver acquistato uno spazio pubblicitario sull’Hollywood Reporter. La dichiarazione non affronta solo la morte di Quinn, ma anche altre questioni che, secondo il parere dei fan, avrebbero decretato un crollo verticale della qualità della serie di Showtime. “Sono passati più di quattro mesi da quando la sesta stagione si è conclusa,” riporta la lettera. “Nel mezzo di un esodo di massa dei vostri più affezionati e devoti spettatori, vi abbiamo chiesto ripetutamente di affrontare il vostro pubblico e motivare la brusca fine di un personaggio che sapevate palesemente essere amato da milioni di persone. Siete rimasti in silenzio. Ve lo chiediamo ancora.”

Per chi non lo sapesse, Quinn era un agente della CIA rimasto fortemente segnato dal contatto col gas sarin usato nelle operazioni belliche. Divenuto tossicodipendente, il suo ultimo sforzo eroico ha portato al salvataggio della protagonista della serie, Carrie Mathison (Claire Danes) e del presidente degli Stati Uniti Elizabeth Keane (Elizabeth Marvel). Gli autori della lettera dichiarano di aver raccolto 4000 dollari a sostegno di un fondo per i veterani, il cui ritrattp all’interno dello show rappresenta, a loro dire, il maggior motivo di lamentela.

La risposta dello showrunner Alex Gansa non si è fatta attendere molto; sempre tramite l’Hollywood Reporter, ha infatti rilasciato il seguente comunicato: “È doloroso sentire che anche un piccolo segmento del nostro devoto pubblico sia rimasto deluso da Homeland. Fino a ora, ho evitato di commentare pubblicamente la morte di Peter Quinn, pensando che la sentita interpretazione di Rupert Friend dovesse parlare da sé. Non ho cambiato il mio punto di vista. Basta dire che piango la perdita di Peter Quinn come ogni altra persona e che il personaggio è stato creato non per denigrare, bensì per onorare gli uomini e le donne che hanno votato le proprie vite a proteggere l’America. Ai miei occhi, è morto da eroe.”

Va detto che, contrariamente a quanto riportato nella lettera, la morte di Quinn è stata confermata dagli altri produttori della serie e da Friend stesso. Nelle interviste rilasciate in passato, inoltre, Gansa ha sottolineato come la scelta di mostrare il declino psicofisico di Quinn fosse atto a evidenziare la condizione di stress post-traumatico, comune a molti reduci di guerra e vittime di abusi.

Voi cosa ne pensate? Siete rimasti delusi dall’uscita di scena di Quinn e concordate con la lettera di questo gruppo di fan? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: The Hollywood Reporter