In questo giovedì di febbraio i telespettatori si sono trovati di fronte ad un dilemma di non poco conto: Masterchef o Sanremo? Ma anche nelle serate festivaliere, gli appassionati del cooking show per eccellenza fanno la scelta giusta e non rinunciano a seguire l’ottava puntata dell’accesissima sfida tra aspiranti chef.

Il premio di 100.000 euro e la pubblicazione di un proprio libro di ricette sono anche stavolta i due obiettivi da raggiungere dai concorrenti rimasti in gara, che, dopo una fase di calma apparente, stanno affilando le unghie come dei felini agguerriti.

Per placare gli animi, i quattro giudici hanno nascosto dei tenerissimi orsacchiotti sotto la Mystery Box, ma i peluches non sono così innocui come sembrano, perché premendo un pulsante rosso che hanno sul pancino ogni concorrente può sentire ciò che, in privata sede, ha detto su di lui o su di lei un suo compagno della Masterclass. I sorrisi si fanno tirati, adesso si rendono conto che a questo punto del gioco non esistono amici e sono tutti contro tutti. Il tema della prima prova è la vendetta, perché ciascuno deve scegliere dieci ingredienti con cui fare cucinare il “nemico” e così si svelano subito i più perfidi, quelli che appioppano agli altri pesci con carne, merluzzo e interiora, banane con menta e riso, farina di castagne con tomino e agnello, insomma miscellanee pensate apposta con cattiveria per fare capitolare l’avversario.

La megera per antonomasia è Giovanna, sempre più nei panni della strega cattiva, mentre Denise, eccezione nel gruppo, si dimostra addirittura materna nei confronti di Francesco e lo protegge facendo la spesa pensando alle capacità del ragazzo, proprio per fargli fare bella figura, ma tra gli tutti altri è guerra aperta senza esclusione di colpi e si respirano molta confusione e nervosismo. Fabrizio non distingue uno scorfano da una cernia e non accetta le critiche di chef Barbieri che gli consiglia di usare il cervello per cucinare, anziché per fare l’intellettuale

Marianna, pur avendo una spesa difficile, riesce a preparare un piatto perfetto con acciughe, baccalà, fegatini e carote, ma anche Antonino stupisce i quattro giudici per eleganza di impiattamento  avendo a disposizione sogliola, avocado e prugne. Il messaggio del suo amico Simone gli è arrivato preciso e lui ha reagito cucinando con il cuore. Tra i tre piatti migliori della Mystery Box finisce anche quello di Francesco che implicitamente ringrazia Denise di avergli donato la spesa ideale.  Ma il macellaio Antonino primeggia tra tutti e se ne va in dispensa a scoprire il vantaggio per l’Invention Test.

Sul bancone c’è una sola cloche che nasconde un piatto che fa parte della storia di Masterchef : lo scrigno di Venere di chef Barbieri, un cofanetto di pasta brisè cotto al forno che contiene dei tortellini di carne conditi con ragù e besciamella. Il vantaggio di Antonino, oltre ad aver conosciuto i segreti dello chef per la preparazione della ricetta, è la possibilità di scegliere con chi lavorare in staffetta e come accoppiare i rimanenti sfidanti.

Lo scrigno è da sempre una delle prove più complesse di Masterchef che mette in difficoltà anche i concorrenti più capaci, e quest’anno, che non nessuno brilla in modo particolare per bravura e intraprendenza, è ancora più ardua. Si svelano le coppie create da Antonino che ha scelto di lavorare con Kateryna, e poi ha accoppiato Ludovica con Giovanna, Fabrizio e Denise, Alberto e Davide, Marianna e Manuela, Simone e Francesco. Si parte da zero, bisogna tritare la carne per il ragù e per il ripieno dei tortellini, che devono essere piccoli e perfetti, e poi stendere la pasta, cuocere la besciamella facendo attenzione che non sia troppo liquida, ma neppure troppo densa e poi amalgamare il tutto e metterlo in forno protetto da un guscio di brisè. Le coppie iniziano male, rimangono indietro fin da subito, sbagliano gli ingredienti del ragù ma ad un certo punto c’è il colpo di scena. Giunto il momento di recuperare la pasta brisè fatta e conservata in frigo, tre coppie si accorgono che il loro panetto è misteriosamente scomparso. Il sabotatore non viene individuato, Joe Bastianich decide di concedere altri 15 minuti per completare la prova. Ma la produzione decide di fare luce sullo scambio e la scomparsa dei panetti. A fine prova, lo scrigno di Giovanna e Ludovica ha una brutta bolla d’aria e Giovanna cerca subito di giustificarsi dicendo che lo sospettava, anche se fino ad un secondo prima era entusiasta, come le fa notare senza mezzi termini chef Klugmann. Simone e Francesco sbagliano dimensione e fanno un guscio troppo basso con poco ripieno, mentre Davide e Alberto cercano di rimediare ad un contenitore che si è crepato accompagnando il piatto con una salsa, non richiesta, che fa innervosire gli chef. La tradizione va rispettata ed una ricetta così classica non ammette deroghe.

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Antonino con Kateryna vince anche questa seconda prova facendo una doppietta più unica che rara nella storia del programma. I peggiori sono Fabrizio e Denise per colpa di una pasta brisè completamente sbagliata e Alberto e Davide che presentano uno scrigno pieno di errori, e per un attimo sembra che uno dei due sia candidato a togliersi il grembiule, ma, secondo ed inatteso colpo di scena della puntata, i due ragazzi vengono rimandati al loro posto e Bastianich mostra a Manuela e Marianna il video che ritrae proprio quest’ultima mentre si impossessa di una brisè non sua, nonostante le indicazioni della compagna che però poi ha tace di fronte all’inganno.

Le due cercano di discolparsi ma i giudici, pur con dispiacere, non accettano scuse e le cacciano entrambe per malafede e Manuela è vittima della disonestà di Marianna. Che pessima figuraccia. Tuttavia gli impasti scomparsi erano due, ma punendo tutti si sarebbe improvvisamente semi svuotata la cucina di Masterchef.

Ma si passa alla prova in esterna, a Milano, nell’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini che ora è Città Olinda, un luogo di creatività dove è nato un laboratorio, “Mani in pasta“, in cui lavorano persone con problemi mentali. “Da vicino nessuno è normale“, questa è la frase che campeggia nel parco in cui le due brigate devono cucinare per i collaboratori dell’associazione Olinda. Antonino e Kateryna sono i capitani delle due brigate e devono scegliere tra un menù di pesce ed uno di terra. Si formano i due team, ma viene introdotta una novità: alle brigate si aggiungono due stagisti che lavorano già nel laboratorio e che hanno ottime capacità in cucina. Un temporale coglie di sorpresa i concorrenti che sono costretti a cucinare sotto una pioggia battente, tra le solite esclamazioni farcite di parolacce di Giovanna. E mentre tutti sono alle prese con le padelle, Joe Bastianch si sofferma a chiacchierare e riflettere con un’ospite della struttura, in attesa che la cena sia pronto e che arrivino quarantaquattro lavoratori dell’associazione Olinda per giudicare i piatti. Spaghetti alla chitarra con asparagi seppie e pinoli e ravioli all’impasto di ortica con ripieno di zucca sono i primi piatti che si contendono i voti dei commensali, poi arrivano i secondi con calamari ripieni e caponata e polpettone con patate, per concludere il pasto con un tortino ai mirtilli e cremoso al cioccolato bianco.

Antonino è il re della serata perché vince con la sua brigata rossa anche questa terza manche, confermandosi il campione assoluto e indiscusso di questa puntata.

Gli aspiranti chef, tornati nella cucina di Masterchef, trovano un ospite inedito, un notaio che visiona le immagini dell’Invention Test insieme ai concorrenti e che individua le coppie che correttamente hanno messo i loro panetti nel frigorifero. Alberto e Davide, così come Giovanna e Ludovica invece sono colpevoli di avere creato confusione e messo a rischio la prova per gli altri compagni, quindi l’eliminazione di Marianna e Manuela viene cancellata, ma entrambe, insieme agli altri casinisti si devono sfidare al Pressure Test dopo avere dato, davanti al notaio, il loro consenso a ripetere la prova cuciniera.  Sotto una cloche ci sono pochi ingredienti, ma sul bancone dei giudici ci sono tanti altri prodotti e ci di affida alla sorte per aggiudicarseli. Chef Cannavacciuolo estrae dei numerini come quello della tombola e ad ognuno attribuisce il significato che gli dà la Smorfia napoletana. È un Pressure Test estremo, i concorrenti non riescono a mantenere i nervi saldi, Giovanna piagnucola tutto il tempo e quando presenta il suo piatto a chef Barbieri, si permette di ribattere con arroganza alle osservazioni dell’esperto che la riprende sulle zampe di gallina che lei non ha saputo preparare e ha gettato nel piatto senza pulire. Manuela e Davide si buttano sul fritto essendo a corto di idee e tentando di andare sul sicuro per evitare l’eliminazione. Gli altri cuochi amatoriali, nonostante imprecisioni ed errori evidenti si salvano, alla fine le zampe di gallina di Giovanna le sono fatali e finalmente ci liberiamo di questa concorrente diventata ormai odiosa. Ma anche il fritto di Manuela non raggiunge la sufficienza e quindi anche per lei finisce qui. Ed ora la gara può riprendere alla grande. Puntiamo tutto su Alberto, ancora acerbo ma unico, fino ad ora, ad avere dimostrato forza di volontà, tenacia e sprazzi di originalità. E queste qualità, vista la penuria di talenti di quest’anno, non sono certo doti da poco.