Sono emersi nuovi dettagli sulle circostanze della tragica morte dell’attrice Naya Rivera, annegata lo scorso 8 luglio nel lago Piru in California. Il corpo dell’attrice, che si trovava in barca con il figlio, era stato ritrovato il 13 dello stesso mese. Il report sull’autopsia diffuso informa ora che il figlio “ha notato la deceduta sbracciarsi e chiedere aiuto. La deceduta è quindi sparita in acqua”. L’uomo che ha affittato la barca per la gita sul lago ha svelato che Naya Rivera aveva rifiutato di indossare un giubbotto salvagente, ma che lo aveva portato a bordo in ogni caso. I test sul corpo della vittima hanno mostrato lievi quantità di ansiolitici.

Durante la conferenza stampa nella quale era stato annunciato il ritrovamento del corpo, lo sceriffo Boll Ayub aveva spiegato che “ci sono moltissime correnti nel lago, in particolare nel pomeriggio. Pensiamo sia scomparsa a metà del pomeriggio, e l’idea è che la barca abbia iniziato ad andare alla deriva e fosse senza ancora, probabilmente la donna ha avuto le energie per rimettere suo figlio sulla barca ma non per salvare se stessa”.

Il giorno seguente al ritrovamento del corpo dell’attrice, la famiglia aveva rilasciato una dichiarazione ufficiale in seguito ai numerosi messaggi di cordoglio arrivati in quei giorni:

Siamo grati per l’amore e le preghiere per Naya, Josey e la nostra famiglia. Mentre piangiamo la perdita della nostra splendida leggenda, abbiamo la fortuna di rendere onore alla sua perpetua eredità e al suo spirito magnetico. Naya aveva un talento incredibile, ma era una persona, una madre, una figlia e una sorella ancor più straordinaria. Grazie agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine delle contee di Ventura, Tulare e San Luis Obispo per l’impegno nel cercare Naya. Estendiamo la nostra infinita gratitudine all’eroina che l’ha trovata. Grazie ai suoi amici, colleghi e fan per il costante supporto. Il paradiso ha conquistato il nostro vivace angioletto. Richiediamo gentilmente che la nostra privacy venga rispettata durante questo momento molto difficile.

Fonte: THR