Netflix ha annunciato ieri i dati trimestrali, rivelando di aver battuto le più rosee aspettative di crescita con altri 10 milioni di iscritti in tutto il mondo (le previsioni erano di circa 8,2 milioni). Gli iscritti alla piattaforma streaming salgono quindi a 192,95 milioni in tutto il mondo.

La spinta è dovuta, chiaramente, alla pandemia di Coronavirus che ha fatto sì che altre forme di intrattenimento venissero meno e centinaia di milioni di persone rimanessero confinate a casa per settimane: solo nel primo semestre dell’anno sono stati 26 milioni i nuovi iscritti alla piattaforma, quasi in linea con i 28 del 2019. Una crescita che però non potrà continuare a questa velocità, come ha spiegato lo stesso Reed Hastings in una conferenza con gli investitori. Era già prevista una frenata a causa del lancio di concorrenti come Disney+ e, negli ultimi mesi, HBO Max e Peacock (le piattaforme di Warner e NBCUniversal): la pandemia ha “rinviato” questa frenata, che secondo le nuove previsioni si farà molto più pronunciata nel terzo trimestre con un incremento di soli 2,5 milioni di iscritti (contro i 6,8 di un anno fa). Proprio per questo motivo, il titolo è crollato dell’11% nelle contrattazioni after hours (va sottolineato che Netflix è una delle poche aziende che finora hanno registrato una crescita costante in borsa, con un +60% nell’ultimo anno).

Crescono anche i ricavi, con 6,15 miliardi di dollari (sopra i 6.08 miliardi attesi), ovvero il 25% in più rispetto a un anno fa. Il profitto netto è volato dai 271 milioni di dollari di un anno fa a 720 milioni di dollari.

“Mentre navighiamo in un contesto turbolento, vogliamo concentrarci sui nostri utenti, continuando a migliorare la qualità del nostro servizio e portando sullo schermo nuovi film e serie tv,” ha commentato Hastings.

Per l’occasione, è stato anche annunciato che Ted Sarandos assumerà la carica di co-CEO (amministratore delegato) al fianco del fondatore di Netflix Reed Hastings. Quest’ultimo ha spiegato:

Ted lavora con me da decenni. Questo cambiamento rende formale ciò che era già informale, ovvero che io e Ted condividiamo la guida di Netflix.

Si tratta di un riconoscimento molto importante per Sarandos, 55 anni, che da vent’anni lavora a Netflix. Continuerà a guidare la divisione contenuti come chief content officer, e nella sostanza il suo lavoro quotidiano non cambierà. Anche Greg Peters ha ricevuto una promozione, passando da chief product officer a chief operating officer. Queste modifiche nell’assetto dirigenziale rientrano in un ampio processo verso la successione ad Hastings, 59 anni, che però al momento non ha ancora intenzione di ritirarsi: “Rimarrò qui almeno per altri dieci anni”.

Fonte: THR | Deadline

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