Il ‘gemellaggio’ che si è creato ultimamente tra il fumo e le serie televisive sta influendo negativamente sui telespettatori e, in particolare, sui giovani.

Questo è ciò che riporta l’associazione anti-fumo Truth Initiative basandosi su dati resi noti dall’Ufficio del Surgeon General, i quali spiegano che i giovani che hanno una maggiore esposizione a prodotti televisivi contenenti il fumo hanno circa il doppio delle probabilità di iniziare a fumare rispetto a quelli che, invece, subiscono una esposizione minima.

E Stranger Things, la serie di Netflix disponibile da oggi con la sua terza stagione, figura tra i peggiori trasgressori: basti pensare che le sigarette, nella seconda stagione, sono state ritratte ben 262 volte, testimoniando un incremento del 44% rispetto alla prima (dove erano state ritratte 182 volte).

Proprio per questo, il servizio di streaming ha reso noto che si impegnerà al fine di escludere il fumo e l’uso di sigarette elettroniche nei contenuti destinati ai più giovani, e cioè di età inferiore ai 17 anni. Inoltre, il fumo verrà bandito anche dai prodotti realizzati per un pubblico adulto, sebbene potranno fare eccezione i casi in cui potrebbero comparire per “ragioni storiche o di accuratezza” o per “motivi essenziali legati alla soddisfazione della visione creativa dell’artista o allo sviluppo di un personaggio (storicamente o a livello culturale).”

Un portavoce di Netflix ha spiegato:

Netflix sostiene fortemente l’espressione artistica. Ma riconosciamo anche che il fumo è dannoso, e quando viene ritratto positivamente sullo schermo può influenzare negativamente i giovani.

Ovviamente, su questo ‘podio’ legato alle sigarette non figura solo Stranger Things. La Truth Initiative nel suo report ha citato altri prodotti, come The Marvelous Mrs. Maisel (Amazon), Gap Year (Hulu), Once Upon a Time e Modern Family (ABC), e American Horror Story (FX).

Robin Koval, CEO e Presidente di Truth Initiative, ha dichiarato:

Questi contenuti sono diventati il nuovo spot del tabacco. Stiamo assistendo a una pervasiva riemersione delle immagini del fumo attraverso gli schermi che sta affascinando e normalizzando di nuovo una dipendenza mortale che mette i giovani direttamente nel mirino dell’industria del tabacco.

La Truth Initiative, al fine di contrastare quello che identifica come un aumento della presenza del fumo nel settore dell’intrattenimento, vuole che gli stati cambino le loro politiche di sovvenzione ai film e alle serie TV fornendo tassazioni agevolate e incentivi alle produzioni che non promuovono l’uso del tabacco.

Secondo quanto riportato, ogni anno in America più di 480.000 persone — circa 1300 al giorno — muoiono a causa di malattie legate al fumo di sigaretta.

Che ne pensate di questa notizia? Attendiamo il vostro parere nei commenti.

Fonte: Variety

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