Amy Powell è stata licenziata dalla Paramount, studio dove aveva l’incarico di presidente della sezione televisiva, a causa di alcuni commenti compiuti sul posto di lavoro che sono stati considerati contrari ai valori della società.
Jim Gianopulos, amministratore delegato di Paramount, ha dichiarato che alcune persone si sono rivolte a lui per esprimere la propria preoccupazione dopo alcune osservazioni compiute dalla Powell, decidendo così di intraprendere un’indagine interna e parlare con le persone coinvolte, interpellando anche il team delle risorse umane e dei legali della Paramount. La decisione finale è stata quella di licenziare la Powell, dopo 14 anni di lavoro a Paramount TV:

“Nonostante sia incredibilmente difficile separarci da un membro di tale valore che fa parte della nostra comunità, è essenziale che manteniamo i nostri valori e ci assicuriamo che tutti i nostri dipendenti si sentano al sicuro e coinvolti sul posto di lavoro”.

La giornalista Kim Masters ha quindi svelato che le sue fonti sostengono siano stati dei commenti relativi alle donne afroamericane a essere considerati offensivi. Le frasi che hanno portato al licenziamento sarebbero state compiute parlando di First Wives Club e Amy Powell avrebbe poi negato di aver pronunciato le parole riportate da alcuni dei presenti.

Amy in un comunicato ha ribadito che si tratta di accuse false:

“Non c’è alcuna verità nell’affermazione che avrei compiuto dei commenti privi di sensibilità in un contesto professionale, o in ogni altro contesto. I fatti verranno alla luce e sarò riabilitata”.

Variety riporta invece la notizia che le indagini della Paramount avrebbero confermato come l’ex presidente abbia pronunciato delle frasi in cui sosteneva che “le donne nere sono arrabbiate per vari motivi” durante una conference call riguardante la nuova serie First Wives Club. Le parole sarebbero state pronunciate in risposta a un tweet della showrunner dello show, Tracy Y. Oliver, in cui sostiene ci sia bisogno di una maggior diversità nei vertici delle case di produzione perché spesso chi ha il potere non capisce le esigenze delle minoranze.

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Fonte: Vulture