La situazione in casa Quibi sembra non essere rosea, e non sono pochi i problemi. La particolare piattaforma video per smartphone fin da subito ha arrancato nei numeri, non riuscendo, per ammissione dello stesso Katzenberg, a raggiungere i risultati attesi nel primo periodo. A ciò si aggiungono, secondo le ultime indiscrezioni, i dati sulle alte cifre spese per coinvolgere nomi di punta dello show business in progetti che a quanto pare non stanno riscuotendo il successo sperato.

Un esempio è quello di Fierce Queens. Si tratta di una serie di documentari sulla natura narrati dal punto di vista femminile, che servono a raccontare una prospettiva diversa in alcuni casi nel regno animale. A narrare la serie c’è Reese Whiterspoon, che a quanto pare sarebbe stata pagata 6 milioni di dollari. Page Six svela che lo show è uno dei meno visti su Quibi, e una fonte ha dichiarato: “Quibi potrebbe dover applicare dei tagli, e la gente è esasperata dal fatto che star come Reese siano state pagate milioni”. Va aggiunta a questa osservazione il fatto che Jm Toth, marito della Witherspoon, lavora in Quibi come responsabile dei contenuti.

Come detto, Quibi arranca nei numeri. Al momento è fuori dalla Top 200 di Apple, e Sensor Tower, che misura le performance delle app, la colloca addirittura oltre la millesima posizione. La stessa fonte ha parlato di un clima abbastanza cupo, e dei tagli, a quanto pare già avvenuti, alle ore di lavoro dello staff.

Un portavoce di Quibi ha risposto dichiarando che la cifra del pagamento di Reese Whiterspoon non è accurata:

Siamo contenti della performance di Fierce Queens, e siamo grati per il continuo supporto di Reese a Quibi. E per quanto riguarda il fatto di tirare la cinghia, il nostro team di dirigenti si è offerto di tagliarsi il 10% perché era la cosa giusta da fare. Siamo fiduciosi per il futuro. Come abbiamo condiviso nel nostro ultimo incontro aziendale, il meglio deve ancora venire. Siamo fiduciosi in Quibi e nel lavoro che stiamo creando ogni giorno.

QUIBI PROBLEMI DELLA PIATTAFORMA

Fonte: pagesix