Miu Miu ha organizzato, per il decimo anno consecutivo nell’ambito delle Giornate degli Autori, le conversazioni di Women’s Tales, il progetto che si pone l’obiettivo di esplorare la vanità e la femminilità nel XXI secolo attraverso le opere, le esperienze e le testimonianze di alcune autrici e stelle del cinema contemporaneo. Tra le protagoniste degli incontri organizzati durante la 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia anche Emma Corrin, interprete della Principessa Diana nella quarta stagione di The Crown, in arrivo su Netflix dal 15 novembre.

L’attrice ha raccontato di conoscere i cortometraggi che fanno parte di Women’s Tales e di averne apprezzato l’originalità e la prospettiva unica sul mondo delle donne attraverso il potere che contraddistingue la moda.
L’attenzione, come prevedibile, si è quindi spostata sull’iconico ruolo di Diana Spencer di cui si racconterà la storia negli episodi inediti dello show cult creato da Peter Morgan che, in questa stagione, introdurrà proprio la sua “storia d’amore” con il principe Carlo, seguendo la giovane mentre si avvicina alla famiglia reale e alle dinamiche che la contraddistingue. Una figura, quella di Diana, profondamente legata alla moda, come ha ricordato l’attrice:

Girare la serie è stato davvero interessante, in particolare per quanto riguarda la scoperta di quali outfit indossati dalla principessa si è scelto di ricreare fedelmente e in quali occasioni, invece, si è scelto di ideare qualcosa di nuovo. Nella vita di Diana avvengono molti cambiamenti e, come accade alle donne “normali”, si può capire il percorso compiuto in parte anche grazie agli abiti. All’inizio era una ragazza normale, non aveva uno stile personale, e mentre sviluppa la sua voce inizia a esprimere se stessa anche tramite gli abiti.

Avvicinarsi a un ruolo così iconico come quello in The Crown non è stato però particolarmente semplice, come ha ha sottolineato Emma Corrin:

Ci sono molte distrazioni quando ti avvicini a una parte simile perché esistono molte ipotesi, notizie non confermate, opinioni, libri e documentari. All’inizio non stavo riuscendo a ottenere i risultati che speravo durante la mia preparazione e solo in un secondo momento mi sono resa conto che dovevo trovare la mia versione di Diana, capirne l’essenza in modo diverso.

Emma ha recentemente recitato anche nel film Misbehaviour – diretto da Philippa Lowthorpe e con star un cast composto da Keira Knightley, Gugu Mbatha-Raw e Jessie Buckley – e l’esperienza si è rivelata molto stimolante:

Fare parte di un gruppo di interpreti di così grande talento ed esperienza è stato interessante, in particolare perché tutte le mie colleghe avevano un modo diverso per prepararsi e di avvicinarsi alla recitazione. C’è chi era molto meticolosa e precisa, nella preparazione e nei dettagli, e chi invece preferiva essere maggiormente istintiva e naturale. Poter ricordare che ogni attrice ha un modo diverso di lavorare e dare spazio al proprio lato artistico è stato molto rassicurante e stimolante.

Il panorama televisivo e cinematografico sta iniziando a dare spazio a un cambiamento legato ai maggiori spazi dati alle donne e l’attrice ha condiviso durante la conversazione organizzata da Miu Miu la propria speranza che il futuro sia all’insegna di una maggiore uguaglianza davanti e dietro la macchina da presa:

Trovo sorprendente quanto lentamente stia cambiando la situazione, ma c’è un movimento e se ne parla. Ci sono le basi per un reale cambiamento.

L’attrice ha infine rivelato che tra le esperienze più soddisfacenti, a livello personale e professionale, c’è quella vissuta a teatro con lo spettacolo Swallow, interpretato mentre stava frequentando l’università:

Affrontava delle tematiche complicate e che richiedevano una certa sensibilità. Ho provato la sensazione di far parte di un progetto importante e molte persone mi lasciavano delle lettere in cui spiegavano quanto fossero state colpite dalla mia interpretazione perché si erano sentite capite e ascoltate per la prima volta. In quella situazione ho provato la sensazione di essere forte e consapevole, una situazione ben diversa dai momenti in cui ho provato quella di non essere ascoltata o mi stessero sottovalutando.

 

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