Secondo il governo britannico, Netflix dovrebbe aggiungere un disclaimer all’inizio di ogni episodio di The Crown per chiarire ai suoi 195 milioni di abbonati che il royal drama sia in realtà per buona parte un’opera di finzione.

Secondo quanto riportato da Deadline, il segretario alla Cultura Oliver Dowden sta premendo affinché il colosso dello streaming specifichi il fatto che la serie si allontana dalla realtà. The Crown, una delle serie di punta della piattaforma, è scritta da Peter Morgan e prodotta dalla Left Bank Pictures.

Parlando al Daily Mail, Dowden ha detto: “È un’opera di finzione ben prodotta, quindi come per altre produzioni televisive, Netflix dovrebbe essere molto chiara all’inizio di ogni episodio, semplicemente questo”.

Il ministro, che ha intenzione di scrivere a Netflix questa settimana, ha aggiunto: “Senza questo, temo che una generazione di spettatori che non ha vissuto questi eventi possa confondere la finzione con la realtà.

L’intervento di Dowden si inserisce in un contesto di crescente inquietudine per via di quanto è stato rappresentato nella quarta stagione di The Crown. Il suo creatore, Morgan, è stato spesso “richiamato” per aver abbellito gli eventi della vita reale per dare alla storia un effetto più drammatico.

Solo questa settimana, l’emittente australiana ABC ha puntato il dito contro la quarta stagione di The Crown per aver messo in bocca parole errate – oltre che di inesattezza storica – all’ex primo ministro Bob Hawke. Qui i dettagli: The Crown 4: la scena con protagonista l’ex ministro australiano Bob Hawke al centro di nuove polemiche.

Inoltre, il fratello della principessa Diana, Charles Spencer, è stato tra i tanti che hanno espresso preoccupazione per lo show dopo che Emma Corrin ha ritratto la sua defunta sorella. “Gli americani mi dicono che hanno guardato The Crown come se fosse stata una lezione di storia. Beh, non l’hanno fatto“, ha detto all’emittente ITV lo scorso fine settimana. “È molto difficile. Ci sono molte ipotesi e invenzioni, non è così? Ci si può appigliare a fatti ma i pezzi fra un fatto e l’altro non lo sono”.

Netflix non ha ancora risposto alla richiesta di Deadline di commentare quanto espresso da Dowden.

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