Il finale di Watchmen ha registrato ottimi ascolti negli Stati Uniti, e verrebbe da pensare che visto il successo la HBO voglia replicare con una seconda stagione. Tuttavia il creatore della serie già da tempo sostiene di aver concepito la prima stagione come un progetto unico e autoconclusivo, almeno per quanto riguarda il suo coinvolgimento, e ora in un’intervista su Rolling Stone ribadisce il concetto:

Quindi è giusto dire che hai finito di raccontare la tua storia di Watchmen?

Non so se sia giusto. Penso che sarebbe assurdo dire “mai”, e dire “finito”. Perché ogni film del colpo grosso sta sulle spalle di un personaggio fuori dai giochi. Se Clint Eastwood fosse andato in pensione, non avremmo mai potuto vedere Gli Spietati. Sarebbe arrogante dire “ho finito con Watchmen”, non voglio svegliarmi tra due anni con un intervento div… ehm, un’ispirazione. Interessante che stessi per dire intervento divino. Se capitasse, probabilmente lo farei. Ma al momento posso dire: “Ogni singola idea che abbiamo avuto è sullo schermo, ed è stata presentata in questi nove episodi.” E non è mai capitato che lasciassimo qualcosa da parte dicendo “Oh, sarebbe ottimo per la seconda stagione, teniamolo da parte”. Tutto ciò che volevamo fare, l’abbiamo fatto. Mi sembra che il piatto ora sia vuoto. Non sto pensando a nulla di particolare in questo momento che mi spinga a fare nuovi episodi. Detto questo, Watchmen è più grande di me, ovviamente. C’era da trent’anni prima che ci lavorassi io, ho dato il mio contributo, è come se avessi lavorato a uno Star Trek e altri ora vi mettessero mano. Vorrei ci fossero più Watchmen, magari questi nove episodi hanno dimostrato che il campo da gioco è un po’ più grande di quanto si pensasse. Potrebbe ispirare qualcun altro a raccontare la storia di Watchmen. Ma al momento non ho altre idee. Chiamatela miniserie o serie, si tratta di una categoria per i premi. Non mi interessa dare un nome diverso da “nove episodi completi con un inizio, una parte centrale e una fine”. Non c’è la promessa di un seguito, anche se altri potrebbero non essere d’accordo.

E se la HBO proseguisse la storia con un nuovo showrunner? Come ti sentiresti?

Sarebbe fichissimo. Anche solo l’idea mi entusiasma. […] La storia di Watchmen si svolge nell’arco di un secolo, si potrebbe raccontare qualcosa negli anni cinquanta, sessanta, ottanta, novanta… fare un salto di cinque anni in avanti, con personaggi che non sono Angela Abar, oppure continuare le avventure di Veidt e Laurie. Ancora, il terreno è molto più ampio di quello che può pensare qualcuno dall’immaginazione limitata. Detto questo, se continueranno a usare i personaggi creati per questa versione di Watchmen non me ne lamenterò! Sarebbe ipocrita se dicessi loro “non potete usare questi personaggi” quando ho costruito la mia intera carriera su questo, no?

Parlando a Entertainment Weekly, Lindelof ha raccontato qual è stato il suo rimpianto più grande in Watchmen:

Avrei voluto approfondire molto di più Lady Trieu (Hong Chau). Volevo esplorare il suo passato e mostrare la sua infanzia, perché ne avevamo parlato molto. Sarebbe stato molto interessante, e forse avrebbe spinto il pubblico a tenere maggiormente a lei dopo l’inevitabile fine. Inoltre, Hong è un’attrice straordinaria.

Watchmen porta la firma di Damon Lindelof, la serie tv è stata ideata come un nuovo approccio alla graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons, come si può vedere anche dal trailer. Nel cast figurano Don Johnson, Robert Redford, Regina King, Tim Blake Nelson, Louis Gossett Jr., Adelaide Clemens, Andrew Howard, Yahya Abdul-Mateen II, Sara Vickers, Tom Mison, Hong Chau e Jeremy Irons. Trent Reznor e Atticus Ross si occupano della colonna sonora.

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