“Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo: quelle che ci riportano indietro, i ricordi, e quelle che ci portano avanti, i sogni”, affermava Jeremy Irons in The Time Machine. Ma quando quei pochi ricordi si riferiscono ad un passato ormai morto e quando quegli stessi sogni non vanno aldilà delle sbarre di una cella dalla quale non si uscirà mai più, allora quale speranza rimane per i vecchi carcerati di Alcatraz, forse vittime di una macchina del tempo molto più concreta, che si sono risvegliati in una realtà che non gli appartiene e per fini ancora sconosciuti? E se quei sogni e ricordi fossero molto più importanti di quanto si possa pensare? Interrogativi che sarebbe stato interessante esplorare, ma che invece finiscono relegati in un breve colloquio tra Hauser e Jack Sylvane, mentre tutto intorno si sviluppa la peggiore puntata andata in onda finora.

Da H.G. Wells a Jules Verne, facciamo la conoscenza di Johnny McKee, fan sfegatato dello scrittore francese che si dilett...