Once Upon a Time non è mai stata una serie perfetta. Entrare a Storybrooke significa da sempre chiudere un occhio, a volte due, sulle tante mancanze dello show, sull’ingenuità di alcune trovate, sui dialoghi e su alcune interpretazioni non sempre adeguate, su certe caratterizzazioni all’acqua di rose e su scelte logiche che di logico hanno poco. Tutti elementi che nella prima stagione passavano tranquillamente in secondo piano di fronte ad uno show solido, con i giusti ritmi e un’ottima gestione del grande materiale a cui poteva attingere. Ma quel tempo è ormai passato, la maledizione è stata spezzata e da quel momento lo show ha preso a crescere, e ad invecchiare, molto rapidamente. “Manhattan”, probabilmente uno dei più importanti se non il più importante episodio andato in onda fino ad ora, esaspera molti, se non tutti, i difetti sopra esposti e non riesce, nonostante le molte ambizioni, ad elevare il livello della stagione.

Once-Upon-a-TimeIniziamo dalle note positive...