Six seasons and a movie. C’era tanto in queste cinque parole: c’era la speranza di riuscire a far avverare un sogno che sembrava irrealizzabile, c’era la forza di trattare (senza ipocrisia e quasi senza che ce ne accorgessimo) il tema della diversità e dell’inadeguatezza, c’era la voglia di tornare bambini, quando – con poca logica ma molta immaginazione – riuscivamo a far vivere ai nostri personaggi le più grandi avventure senza lasciare la nostra stanza. C’era, appunto. Perché oggi l’unica cosa che è rimasta dopo una stagione semplicemente disastrosa come la quarta di Community è la rabbia e l’amarezza.

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Rabbia per un esito che in qualche modo era prevedibile fin dalla notizia degli screzi con Chevy Chase ma soprattutto dell’allontanamento dell’imprescindibile – la stagione lo ha dimostrato – Dan Harmon. Amarezza per quella che probabilmente è la migliore fan base televisiva in assoluto, numericamente inferiore rispetto a qu...