Una delle caratteristiche ricorrenti nei prodotti di FX è il loro lento carburare, il fatto che abbiano una partenza lenta che solo in corsa libera tutto il proprio potenziale. È avvenuto per Justified, per Sons of Anarchy, per The Americans (una delle rivelazioni del 2013), e probabilmente – vogliamo dare fiducia al progetto – potrebbe avvenire anche per The Bridge. L’ultimo nato sull’emittente americana si differenzia dagli altri progetti citati innanzitutto per la sua base che, come altri show di successo degli ultimi anni (Homeland, The Killing) attinge ad un prodotto straniero di successo realizzandone il remake. Nel caso specifico la scelta è caduta sulla serie scandinava Bron. Risultato è un pilot di un’ora che mantiene viva l’attenzione per tutta la sua durata, che presenta con precisione i propri elementi cardine e i propri personaggi fondamentali e che, malgrado troppe concessioni a soluzioni già viste, compie bene il suo dovere.
Confine tra il Messico e g...
Il thriller poliziesco di FX è ben confezionato ma presenta qualche stereotipo di troppo...
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