My God, the universe is random, it’s not inevitable, it’s simple chaos. It’s subatomic particles in endless, aimless collision. That’s what science teaches us, but what does this say?

Queste poche parole, pronunciate esattamente a metà del viaggio di Breaking Bad, sono il manifesto di una serie che nel dialogo costante tra autodeterminazione attraverso le proprie scelte e ineluttabilità del destino ha trovato il proprio snodo fondamentale. Sono parole che ci dicono che l’universo è un’eterna reazione chimica senza inizio né fine, che l’uomo è solo uno degli infiniti reagenti, e che la sua consapevolezza di esserlo non fa altro che aumentarne l’impotenza. Possono passare anni, si può ingannare il destino a lungo, ma alla fine tutto ritorna al proprio giusto, casuale, randomico ordine e solo la possibilità di scegliere come giungervi ci può, in parte, riscattare. In un finale forse prevedibile e lineare, ma anche intenso, forte, straordinar...