Se c’è una qualità che non si può proprio fare a meno di sottolineare parlando di Hell on Wheels è la sua coerenza. Ferma, rigida come i binari della ferrovia che da tre anni getta davanti al proprio cammino, risoluta nel sacrificare al proprio obiettivo le vicende corali dei personaggi che la animano, la serie ha continuato anche quest’anno ad accumulare tensioni, azioni, piccole microstorie che scompaiono come bolle di sapone e cancellano come niente interi blocchi narrativi e altre, più importanti, che invece prendono strade impreviste. Schiacciata da una serie di limiti interni e dalle soffocanti pressioni che i tre giganti seriali della AMC (Breaking Bad, Mad Men, The Walking Dead) hanno sempre esercitato, Hell on Wheels rimane nella propria nicchia, dalla quale tuttavia riesce ancora a sparare qualche bel colpo che va a segno.

hell on wheels season 3

Si inizia e si chiude con Cullen Bohannon. Perché se il nucleo narrativo della serie western ha sempre ruotato intorno alla necessaria, quasi ...