Nelle prime tre puntate di Penny Dreadful la forma ha prevalso nettamente sul soggetto. Un po’ perché di rielaborazioni dei miti della letteratura gotica ne abbiamo avute oltre il necessario, un po’ perché la serie di John Logan ancora procede nelle rivelazioni con il contagocce, il nostro sguardo è spesso rapito dalle inquadrature, dalla fotografia, dalle particolari connotazioni dei protagonisti. Insomma, il “come” che prevale sul “cosa”. Penny Dreadful affascina e intrattiene con un gioco di rimandi in cui il gioco alla scoperta della citazione è più stimolante rispetto al livello solitamente offerto, e continua ad essere una delle migliori novità della stagione.
Ad esempio, anche nell’incipit di Resurrection si continua con l’accostamento, interessante e curioso, tra poesia romantica e letteratura gotica. La scorsa settimana, in accordo con la stimolante scrit...
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