È un oggetto strano da decifrare il Marco Polo trasmesso da Netflix. Un po’ come il suo protagonista, sospeso tra due mondi lontani e a prima vista inconciliabili, sembra pulsare di quella violenza e nudità esagerate, che tornano spesso nelle visioni di Starz – il network che originariamente doveva produrre la serie – sulle quali viene calata, non senza qualche incrinatura, la patina elegante, affascinante e costosa di Netflix. Le meraviglie esotiche e il fascino del viaggio, tradizionalmente accostate alla figura dell’esploratore veneziano, passano allora in secondo piano, alimentando la splendida cornice di un “gioco del trono” orientale, lontano da noi nel tempo, nello spazio e nei costumi. Rimane un prodotto coinvolgente e scorrevole, con qualche caduta di stile e varie contraddizioni, ma che ripaga la visione anche grazie all’enorme sforzo produttivo impiegato.

Magari non saranno in molti ad aver effettivamente letto “Il Milione”, ma è dav...