A guardarlo da una certa prospettiva, A Very Murray Christmas sembra uno speciale per pochi intimi. Qualcosa che non cerca costantemente di definire un tono preciso, o di raggiungere un obiettivo preciso o di piegarsi a particolari logiche del racconto. Questa sua peculiarità è ciò che lo rende strano e indecifrabile e probabilmente lontano da qualunque aspettativa si possa avere prima di affrontare questo speciale natalizio di un’ora. Si può ammirarne lo sforzo e la diversità, ma è anche difficile investire in emozioni e coinvolgimento ricevendo in cambio qualcosa di così indefinibile e al tempo stesso – questo è il vero problema – così poco marcato.

Protagonista, collante narrativo o forse semplice artefice del sogno che stiamo guardando, è ovviamente Bill Murray. Il performer si ritrova bloccato all’interno di un albergo la sera della vigilia di Natale, senza ospiti, senza pubblico e completamente sfiduciato (“I’m so alone”). Lo spettacolo ufficiale fal...