Empire
ideata da Lee Daniels, Danny Strong,
FOX
Attenzione: l'articolo contiene spoiler
Buone notizie per tutti coloro che erano rimasti conquistati dai drammi roboanti, dai grandi dissidi familiari di shakespeariana memoria che avevano costituito l’ossatura della prima stagione di Empire: dopo lunga e penosa malattia, concretizzatasi in un indebolimento strutturale della forza drammatica, la serie Fox sembra essere tornata all’antico splendore con A Rose by Any Other Name, episodio che vede non solo morti illustri, ma un sapiente – e inedito, in questa seconda stagione – approfondimento psicologico, per una volta immune dalla frenesia narrativa che ci aveva abituati ad assistere a un sovraccarico d’eventi apparentemente scollegati tra loro.
I protagonisti di Empire torreggiano nuovamente nella loro ineluttabile solitudine, sia essa figlia dello stigma sessuale – come succede a Jamal (Jussie Smollett) – della perdita di un sogno familiare a lungo covato nella speranza della redenzione – è quel che sta vivendo Andre (Trai Bye...
Col nuovo episodio, Empire sembra tornare agli antichi splendori, costruendo una climax drammatica focalizzata solo sulle storyline principali
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