“Dicono di voi che siete un santo.”
“Calunnie.”

Se dare a Lenny Belardo del santo può forse essere una calunnia, lo stesso non si può dire definendo The Young Pope una delle migliori serie tv che il piccolo schermo abbia offerto al suo pubblico. Nella sua rielaborazione dei canoni del linguaggio audiovisivo tradizionale, Sorrentino ha costruito la parabola di un papa bambino, prima ancora che giovane; un orfano che cerca la maturazione, incapace di amare a fondo perché privato di quel primo amore che si sperimenta nel rapporto genitori-figli. Ne ha fatta, di strada, il bellissimo Lenny, da quando l’arroganza impregnava ogni parola che usciva dalla sua bocca, lontano dallo sguardo dei fedeli, mentre l’aspra condanna di questo o quel peccato lo dipingeva come un tiranno retrogrado, in opposizione alle prerogative di magnanimità e perdono che i cattolici – e non solo – avrebbero auspicato.

Le ultime due puntate di The Young Pope sono anche l...