Nell’ottavo episodio di Iron Fist fa la sua apparizione, per circa dieci minuti, un nemico che per toni, scrittura, movenze, rappresentazione, sembra completamente avulso dal contesto in cui è calato. Sono poche scene, nemmeno importanti nella storia, ma emblematiche di ciò che la serie di Netflix avrebbe potuto essere. Come l’apparizione liberatoria ed entusiasmante di Spiderman in Civil War, si tratta di un momento che restituisce la gioia del racconto ad un prodotto troppo irrigidito da canoni predefiniti.

Quelli stessi canoni che due anni fa Daredevil aveva completamente scardinato, sorprendendoci, ma creandone a sua volta di propri. Dove Jessica Jones e Luke Cage si erano mossi nella scia del predecessore ponendo comunque una loro forte identità personale, Iron Fist incontra qualche difficoltà, rivelandosi il meno riuscito dei prodotti del Marvel Netflix Universe.

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