A ogni serie, il proprio cliffhanger. Sebbene scevro da ritmi adrenalinici, il finale del sesto episodio della terza stagione di Broadchurch lascia lo spettatore col fiato mozzato, sospeso come Mark Latimer sulle acque oscure del mare notturno. Le indagini attorno allo stupro di Trish proseguono, ma in questa puntata è il dramma dell’uomo a calamitare l’attenzione del pubblico, costruendo un monumento memorabile alla mancata resilienza, all’incapacità di elaborare a fondo il peggiore dei lutti. Sin dalle prime immagini dell’episodio, che ci mostrano uno spettro di Danny Latimer cresciuto e, per questo, ancor più straziante nelle forme adolescenziali che la prematura morte non gli ha mai consentito di assumere, il focus del racconto sembra essere proprio Mark, a dispetto del fatto che manchino solo due ore alla conclusione del giallo che ha fatto da asse portante a questa terza stagione.

Ma, da sempre, Broadchurch ci ha abituati a una gestione del racconto divers...