L’inizio sconvolgente di questo episodio di Outcast ha immediatamente messo in tavola delle carte che fino ad ora erano state mostrate solo con la morte di Mark Holter. Ma questa volta c’è qualcosa di più oscuro e incomprensibile nelle azioni di Aaron, che senza l’aiuto di nessuna forma misteriosa ha oltrepassato una linea inimmaginabile, ha scaraventato via tutta la sua dignità e varcato ogni tipo di soglia del perdono, senza magie e senza controlli esterni. Outcast ha osato senza pensarci ulteriormente e ha dipinto questo giovane personaggio come la cosa più spaventosa di tutte, più di Sidney e più delle varie manifestazioni soprannaturali. Il ragazzo nel corso dei suoi sproloqui, prima con sua madre e poi con il reverendo, mostra tutte le sue sfumature più cupe e spaventose. Il suo volto ha ombreggiature che ricordano la sua innocenza e cicatrici che invece parlano di orrori e frustrazioni e di un futuro che al fianco di Sidney sarà sempre più difficile e incontrol...