Il reverendo Jesse Custer si aggira tra le strade di New Orleans alla ricerca di Dio. E nel montaggio proposto per raccontare la sua ricerca, vediamo accavallarsi insegne luminose, voci di estranei, battute sulla sua missione. Jesse, al centro, cammina mentre tutto ciò gli scorre addosso, e si tratta di una soluzione visiva molto classica che gioca sulla nostra consapevolezza a priori. In queste sacche di autoconsapevolezza si nasconde – ma in realtà è in bella vista – l’idea di una storia che riesce a bilanciare i propri toni, giocando tra sacro e profano, tra grottesco e serioso. Questo è il punto di forza di Preacher, che continua il suo cammino nella seconda stagione con un episodio che ripete le belle idee viste nella doppia première.

Damsels è il titolo dell’episodio. E, anche se di damigelle in pericolo non ne vedremo, e quelle che lo sono sono tutt’altro che “eleganti damigelle”, i conflitti perseguitano ogni personaggio. A rotazione, in un caos jazz che qualc...