James Joyce affermò di scrivere per “il lettore ideale che soffre di un’insonnia ideale”, e similmente si potrebbe dire per quanto riguarda lo spettatore di David Lynch e quindi, per assimilazione, di Twin Peaks. Il “tele-lettore” si allinea alle prospettive autoriali e narrative di un processo per immagini che sconvolge e turba nel profondo. Soffre di un’insonnia ideale, lo spettatore ideale di Twin Peaks, che lo conduce attraverso impervi sentieri della mente, lungo scale da incubo, verso stanze oscure. Non vi è luce, ma forse una mano nel buio alla quale aggrapparsi per tornare a casa, per un ultimo addio, per un tardivo abbraccio, per un risveglio della mente. Il quindicesimo episodio della stagione di Twin Peaks è uno dei migliori visti finora.

Tendenzialmente siamo portati a dire che l’idillio amoroso tra Ed e Norma, a quanto pare finalmente destinato a trovare soddisfazione, nasconde qualcosa sotto la patina di romanticismo. Nadine lascia libero Ed forse per un...