Il “Sonno della ragione” di Goya definirebbe l’assenza-essenza di una mente che, delegando del tutto lo spazio creativo al caos, si abbandona inevitabilmente alle mostruosità che da esso scaturirebbero. Eppure, secondo una traduzione che la lingua spagnola permetterebbe, si potrebbe anche parlare di un “sogno della ragione” che, in quanto tale, genera un’architettura onirica disturbante, grottesca, “mostruosa” senza dubbio, ma riconducibile ad una razionalità di fondo, che è quella della Mente creatrice. Posto ciò, e assumendo l’intera narrazione di Twin Peaks come la diretta conseguenza di questo, la domanda che si staglia su qualunque altra, forse la pietra angolare di quel grande mistero che è la serie di Lynch, è questa: “Who is the dreamer?”.

E sulla questione si impernia l’intera dissoluzione della matassa, a tratti sconfortante, che sarà il dittico conclusivo della serie di David Lynch. Questo perché, come ci viene ricordato, “the past dictates the future...