Arrivato ormai a ridosso della chiusura della terza stagione, Gomorra ha ormai accumulato un bagaglio di esperienze, informazioni, eventi che hanno coinvolto i protagonisti, tale da poter giocare con una propria mitologia. Ci sono quindi ritorni ideali in questi nuovi due episodi della stagione, che giocano ancora una volta sulla fragile tregua, quella interna all’alleanza, e quella esterna che coinvolge i confederati. Ecco quindi che questo Gennaro spodestato, frustrato, allontanato dalla propria famiglia, è molto simile a suo padre Pietro nel modo violento e brutale in cui gestisce gli affari, con quell’istinto cieco che gli deriva da una forte presunzione di base, e che non lo aiuta a vedere con chiarezza le cose. Se poi la scrittura ci mette del suo, costruendo opportunamente alcune situazioni non proprio limpide per logicità degli eventi, il personaggio appare ancora di più come una scheggia impazzita.

Sarebbe più interessante ragionare nel lungo periodo, e forse dopo ...