Dopo la prima, quasi storica ormai, trilogia di stagioni di Homeland, lo show ha cambiato rotta. In un certo senso l’idea di diventare una serie praticamente, se non formalmente, antologica, ha permesso anno dopo anno agli autori di rinnovare storyline e personaggi. Soprattutto ambientazioni, così cangianti, e così adattabili alla frenetica geopolitica mondiale, che rimane sempre il riferimento principale della fantapolitica di Homeland. Ma tutto deve avere una conclusione, e Homeland d’altra parte ha sbagliato talvolta nella gestione di alcuni personaggi fondamentali. Brody è stato di tutto e di più, prima del necessario addio, e simile giudizio si potrebbe dare su Quinn, personaggio amabile, personaggio simbolo della serie per certi versi, ma anche troppo sacrificato e mortificato nella scorsa stagione.

Homeland quindi riparte. Lo fa, per la prima volta da tantissimo tempo, da una situazione nota e precostituita. Questa settima stagione, e probabilmente anche la prossima,...