Il salto speciale del titolo dell’ultima puntata di Homeland coincide con il giro di boa della settima stagione. Stavolta i contorni sono meno sfumati, ed è chiaro il desiderio di affondare tanto nell’intreccio quanto nelle tematiche stagionali. Se queste ultime non sono mai state oscure – controllo, fake news, ingerenza a vari livelli nell’agenda politica – al tempo stesso mancava l’aggancio forte con la trama stagionale. In particolare i due grandi tronconi della vicenda, quello di Saul che cercava di mettere un argine agli ultimi scandali, e quello di Carrie che indagava sul possibile coinvolgimento di Wellington, si ritrovano sotto un unico ombrello nel momento in cui la storia getta il suo colpo di scena.

Questo avviene circa a metà episodio, quando molto è già accaduto, e quando ancora molto deve accadere. Come spesso avvenuto in Homeland, si tratta di giocare su temi, incroci, sviluppi già visti. Carrie è il personaggio controverso che ha capito che qualc...