Legion è sempre una serie scritta in stato di grazia, ma quando tira fuori episodi come quest’ultimo, diventa un’esperienza quasi fuori dal mondo. Dopo che lo scorso episodio aveva lasciato ravvisare una forma del racconto più tradizionale, meno sperimentale, questa nuova puntata compensa ampiamente quella linearità premendo fortissimo sul pedale delle allucinazioni. In ogni forma e secondo vari motivi, l’importante è dislocare la mente dei protagonisti, e la nostra, in un altrove privo di punti di riferimento. Allora la mente stessa si fa corpo infettato dalla malattia, come un breve prologo alla puntata ci racconta. L’episodio è splendido, non c’è molto da aggiungere oltre a questo.

Ma qualcosa si dovrà pur dire, e quindi ecco che un flashback ci mostra la caduta e la prigionia di Farouk. Il suo corpo si trova sprofondato in un monastero, custodito da monaci che vivono la loro intera vita come guardiani del villain. Ma sarà davvero un villain? Farouk