Dove la première della quarta stagione di Better Call Saul si appoggiava inevitabilmente all’evento drammatico della morte di Chuck, il secondo episodio inizia ad aumentare i giri del motore in vista dei nuovi eventi stagionali. Mike lievemente in secondo piano, sono ancora Jimmy e Gus al centro della scena. Qui tutti i personaggi condividono il desiderio di imporsi sulle circostanze avverse, giocando tra eccessiva sicurezza e sbruffoneria con le vite degli altri. In questa giostra di egoismi più o meno celati, a risplendere è il personaggio di Kim, forse l’unico ad esprimere un sincero affetto nei confronti di qualcun altro.

Breathe è un episodio di scelte. Ci sono quelle più banali, ma sulle quali la scrittura torna ancora per sottolinearne il valore, come una semplice scelta su un film o su una cena, e quelle più importanti. Jimmy fa un primo giro di colloqui, e c’è tutto uno scambio in una situazione in realtà superflua ai fini dell’intreccio, ma che assume ...