È un limite quello di ridurre Disincanto al semplice, ma inevitabile, paragone con I Simpson e Futurama. Certo, le altre creature di Matt Groening sono lì ed è impossibile non vederle, ma se i gialli d’America appartengono, con le loro stagioni storiche, alla mitologia della televisione, anche Futurama è figlio dei suoi tempi e di un’altra serialità (sembra ieri, ma sono passati quasi vent’anni). Meglio allora analizzare Disincanto per ciò che è, pregi e difetti, e valutarne i risultati e le potenzialità alla luce della prima stagione composta da dieci episodi. La nuova serie animata di Matt Groening per Netflix è, semplicemente, un buon prodotto. Non esplosivo, mai brillante o particolarmente originale, ma al tempo stesso piacevole e capace di alcuni slanci di energia.

Ci troviamo nel regno di Dreamland. La giovane principessa Beam, ribelle e dedita all’alcol, sarebbe costretta a sposarsi nel classico matrimonio combinato tra eredi di regni diversi. In realtà p...