Dopo cinque episodi molto focalizzati sulla storyline di Angelville, Preacher cambia pelle, forse torna ad un approccio più vicino a quello della seconda stagione. Lo fa mescolando, fin dalla cold open, una serie di storyline del tutto scollegate tra di loro, giocando su nuovi rapporti, nuovi personaggi, nuove provocazioni. Era tutto atteso e preparato nelle ultime settimane, e alla fine il risultato è positivo. Rivediamo Eugene, che è riuscito a fuggire dall’inferno e a tornare nel nostro mondo. Trova la cittadina natale distrutta, ma non si perde d’animo. Viene raccolto come un pacco dal Santo degli Assassini – che si trova lì in missione per conto del Diavolo – e anche qui il personaggio riesce a non abbattersi.

Forse è questo il segreto per la sopravvivenza in Preacher. Di fronte ad una serie iconoclasta, che si diverte a distruggere e infierire su ogni slancio arrogante da parte di figure umane e non, prendere le cose alla leggera può essere l’unico modo per salv...