Ormai in prossimità della fine, la terza stagione di Preacher è ormai lanciata, con tutte le sue storyline. È un groviglio di situazioni più o meno riuscite, ma che sono subentrate allo stallo della prima parte di stagione per costruire qualcosa di più netto e fluido. Ogni personaggio ha la propria trama, il proprio piccolo conflitto personale da risolvere, e Preacher ormai ha accumulato abbastanza mitologia e personaggi da permettersi di saltare da un punto all’altro, mandando comunque avanti la trama.

L’idea di fondo è sempre quella di giocare con il grottesco, mischiando sacro e profano. Qualcosa che vediamo palesemente nella storyline di Jesse. Starr non si mette del tutto in gioco, pur nel suo tentativo di uccidere l’Allfather. Un po’ perché questo va contro i suoi principi morali, ma soprattutto perché ha una paura tremenda. Quindi toccherebbe a Jesse uccidere l’Allfather, ma la faccenda è, logicamente, più complicata del previsto. Deve esserlo, ed è...