Durante i suoi primi cinque episodi, Sharp Objects ha fatto sfoggio di una narrativa coraggiosamente evocativa, che non esitava a porre in primo piano l’emozionante parabola psicologica della protagonista Camille Preaker (Amy Adams) relegando gli omicidi delle adolescenti di Wind Gap a elemento secondario funzionale all’evoluzione del personaggio principale.

Inoltre, le indagini di Camille sulla morte delle due ragazzine hanno portato alla luce parallelismi intriganti tra le donne di Wind Gap, in primis la madre Adora (Patricia Clarkson) e la sorellastra Amma (Eliza Scanlen), in perenne equilibrio tra i ruoli di vittime e artefici del dolore (proprio e altrui).

Con Cherry, tuttavia, Sharp Objects sembra subire un brusco arresto in termini di profondità e coinvolgimento dello spettatore, rallentando ulteriormente il ritmo della narrazione senza però aggiungere – almeno apparentemente – nulla di significativo a quanto già mostrato nelle puntate che l’hanno p...