Come avevamo anticipato nella recensione dell’episodio precedente, era quasi obbligatorio che gli autori di The Man in the High Castle imprimessero un decisivo cambiamento ai ritmi della serie facendo accadere qualcosa che catturasse nuovamente l’attenzione del pubblico, distratto da un lento ripetersi degli eventi e da una serie di personaggi e vicende apparentemente scollegate tra loro. Sensô Kôi pone finalmente fine all’attesa regalando agli spettatori l’agognato (e temuto) incontro tra Juliana e Joe, oltre a concludersi con un cliffhanger.

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Sebbene Sensô Kôi abbia un paio di trame secondarie, come quella che riguarda Robert Childan ed Ed McCarthy e la ricomparsa di Mark Sampson (Michael Gaston– il capo di una piccola comunità di ebrei che pratica la propria religione a San Francisco e che aveva aiutato Frank Frink (Rupert Evans) a ritrovare la fede dopo la mort...