Kiss Tomorrow Goodbye è un secondo episodio perfetto. Abbandonata l’immediatezza delle premesse, la terza stagione di True Detective lascia sbocciare indizi e riferimenti. Si ricollega alla prima stagione con riferimenti a feticci mostruosi, satanismo e pedofilia, gioca sull’illusione del narratore onnisciente, si concede perfino il lusso di un accenno alla “spirale deforme” che spuntava ovunque nella stagione del 2014. Nel frattempo il personaggio interpretato da Mahershala Ali viene scolpito intorno ad alcuni momenti chiave che ne definiscono l’identità attraverso i decenni. Il mistero si fa più contorto, e nuove rivelazioni complicano la vicenda.

Come avvenuto in passato, c’è un dialogo sottile, ma continuo, tra la corruzione dell’ambiente – inteso come natura respingente – e l’abbrutimento dei caratteri che in quella palude sguazzano. E qui non potrebbe essere altrimenti, dato che buona parte dell’episodio gravita intorno al fun...