Russian Doll: la recensione

La protagonista di Russian Doll muore continuamente, e continuamente resuscita per ricominciare il loop daccapo. Il paragone con il classico Ricomincio da capo e il più recente e sanguinolento Auguri per la tua morte è immediato, ma non esaurisce il discorso. Infatti, se da un lato la nuova serie di Netflix si pone fin dalla premessa come l’ennesima variazione su quel canovaccio, lo svolgimento la conduce verso un altro tipo di narrazione. Allora Russian Doll, ideato dal trio al femminile Amy Poehler, Natasha Lyonne e Leslye Headland, si avvicina più al territorio di altro prodotto recente di Netflix, Maniac. Due anime solitarie rinnegano dolori e sofferenze che li consumano dall’interno, mentre un’esperienza dai contorni sovrannaturali le avvicinerà.

Russian Doll è quindi un prodotto con una sua identità forte e marcata. Eppure già la caratterizzazione della protagonista sembra studiata per creare familiarità con lo spettatore. Come i prot...